STRUMENTI PER L'ALLENAMENTO : Il cardiofrequenzimetro
Il
cardiofrequenzimetro (o semplicemente “cardio”) quantifica l'intensità
dell'esercizio e – se usato correttamente – è uno strumento estremamente
utile. Quelli sul mercato spaziano dai modelli base che semplicemente
mostrano la frequenza cardiaca istantanea fino quelli che permettono di
scaricare i dati su un computer e produrre una vasta serie di tabelle e
grafici.
La vostra frequenza cardiaca (Hr), misurata in battiti al
minuti (bpm), è un buon indicatore per l'intensità dello sforzo durante
l'esercizio: all'aumentare dello sforzo aumenterà anche la vostra
frequenza cardiaca. Il cardio vi fornisce un valore obiettivo per
quantificare il vostro allenamento. La sola velocità può essere
ingannevole. Potreste facilmente pedalare a 40 o 50 km/h in discesa o
con il vento a favore o ben protetti nella pancia del gruppo, ma senza
fare alcuno sforzo per raggiugere tale velocità. D'altro canto, coprire
30 km in due ore può apparire come nulla di speciale, ma per percorrerli
in salita o controvento dovrete lavorare ben più duramente di quanto i
numeri non suggeriscano. Un cardi va oltre queste situazioni, misurando
il vostro reale sforzo.
La frequenza cardiaca massima
La
maggior parte delle tabelle di allenamento è basata sulle percentuali
della frequenza cardiaca massima del ciclista(Mhr, maximum heart rate).
L'unico metodo veritiero per determinarla è tramite un test massimale
sul cicloergometro (una cyclette strumentata da laboratorio) sotto la
supervisione di un medico o di un preparatore. E comunque una via
costosa e impegnativa e per ovviare a questo sono state ideate diverse
formule per calcolare la Mhr, che però vanno usate con cautela in quanto
possano dare risultati variabili.
Una semplice regola pratica per
calcolare la Mhr è sottrarre la propria età a 220. Per esempio , per un
ciclista di 23 anni sarà Mhr = 220 – 23 = 197 bpm. Si tratta di un
valore approssimato che può discostarsi da quello individuale, ma
fornisce un'indicazione di massima valida per molti.
La fase
successiva è calcolare la vostra massima frequenza cardiaca di lavoro,
che non va confusa con la frequenza cardiaca massima. Ecco come fare:
1. determinare la vostra frequenza cardiaca a riposo. Il modo migliore è
misurarvi il polso al mattino entro dieci minuti dal risveglio,
preferibilmente mentre siete ancora letto. Eseguite e annotate la
misurazione per una settimana e poi calcolate il valore medio delle
registrazioni effettuate.
2. Poi sottraete la vostra frequenza
cardiaca a riposo alla Mhr. Per esempio, se il nostro ciclista di 23
anni ha 58 bpm a riposo, la sua frequenza cardiaca di lavoro sarà 197 –
58 = 139 bpm.
Infine, calcolate un qualunque percentuale della
frequenza cardiaca di lavoro cui mirate ( per esempio, il 75% di 139 bpm
è 139 x 0,75 = 104 bpm) e aggiungetela alla vostra frequenza cardiaca a
riposo (per il solito ciclista di 23 anni sarebbe dunque 104 + 58 = 162
bpm). Questo vi dà la frequenza cardiaca obiettivo cui dovreste mirare.
Le zone
Peter Keen, scienziato dello sport e successivamente Performance
director della British cycling 8la ex federazione ciclistica
britannica), ha sviluppato un sistema di zone di allenamento per il
ciclismo che comprende sei zone di allenamento più una di recupero. Ci
sono altri metodi a zone ma quello di Keen è ben consolidato e
costituisce la base dei programmi dall'allenamento
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